Il nostro Fondatore, Paolo: L’imprenditore con il sorriso.

Ecco chi è Paolo Urbani, fondatore di Mondorinnovo.

“Si può esser seri sorridendo.”

Se Paolo si potesse riassumere in una frase, potrebbe essere proprio questa, di cui rivendica con fierezza, la paternità.

Anche se, in realtà, sfuggirebbero tanti altri particolari: storie interessanti e sfaccettature che meritano di essere condivise per capire davvero chi sia l’eclettico imprenditore a capo di Mondorinnovo.

Nato il 29 aprile del 1966, Paolo ha origini venete, radici ben salde nei ricordi delle estati trascorse in campagna portando gli animali al pascolo e raccogliendo fieno insieme ai nonni; e braccia forti che hanno iniziato a lavorare molto presto.

La sua esperienza professionale inizia a quattordici anni, quattro anni dopo aver perso il padre, spinto dalle necessità della sua famiglia d’origine.

È stato operaio metalmeccanico e riparatore di elettrodomestici in un momento in cui non lavorare non poteva essere contemplato tra le scelte di vita, ma con il tempo qualcosa è cambiato: il suo sguardo nei confronti del lavoro che si è trasformato da necessità a leva per realizzarsi e concretizzare desideri e ambizioni.

Paolo ha solo 25 anni quando, in società con due amici, Antonietta e Domenico, mette su la sua prima attività in proprio come riparatore di elettrodomestici. Attività che, come ci tiene a specificare, gli ha permesso di sviluppare estreme capacità manuali e di problem solving.

Trascorsi otto anni, nel 1999, dopo 15 mesi di analisi e riflessioni nasce Mondorinnovo.

Al fianco di Paolo, che si occupava di vendita, ordini materiali, segretariato, amministrazione, posa e assistenza c’è solo un collaboratore. Facile no? dice sorridendo.
Ma anno dopo anno il desiderio di un’azienda strutturata e organizzata per reparti, prende piega.

Oggi Mondorinnovo conta quattordici risorse interne, due consulenti di vendita esterni, due collaboratori esterni a supporto, più di 500 ordini evasi ogni anno.

 

“Le aziende di piccole dimensioni sono quasi sempre il riflesso del pensiero e delle azioni di chi le guida.”

Infatti Mondorinnovo somiglia molto a Paolo, che nel suo ruolo si sente condottiero, ispiratore, innovatore e sintetizzatore.

Orgogliosamente afferma di essere il primo a rispettare le regole e a mettere in pratica uno dei suoi principi ispiratori “bisogna fare ciò che è giusto, non ciò che è comodo”.

Aperto al confronto e al dialogo con tutti i colleghi, è riuscito a rivoluzionare gli schemi rigidi dei rapporti tra le gerarchie professionali a patto che si rispettino ruoli, responsabilità e il codice etico condiviso così riassumibile:

  • tutti gli interessati e i clienti devono essere trattati con rispetto;
  • tutte le risorse a prescindere dal ruolo ricoperto in azienda devono essere trattate con rispetto e senza discriminazione alcuna;
  • tutte le risorse devono adoperarsi affinché i nuovi collaboratori possano integrarsi in azienda;
  • come in una vera squadra, le risorse si aiutano e si supportano per il raggiungimento degli obiettivi condivisi.

Un altro punto imprescindibile della visione imprenditoriale di Paolo?
La formazione in ottica di competenza e professionalità perché la tecnica porta alla competenza e la professionalità porta alla realizzazione dell’individuo; perché processi e procedure efficienti, uniti alla bravura e alla formazione delle risorse si traducono in relazioni di fiducia e soddisfazione con i clienti.

 

Un’azienda deve generare profitti ma, esiste una strada diversa dal metterli al centro”.

Non è da tutti gli imprenditori pronunciare questa frase, ma Paolo non ha dubbi.
E la consapevolezza da cui deriva questa affermazione risiede nelle esperienze di vita fuori dalle mura dell’azienda.

Paolo è (anche) clown di corsia.

E sì, probabilmente è per questo che i follower delle pagine social di Mondorinnovo lo vedono spesso immortalato con una parrucca in testa.

Una parrucca? Ma questi sono i miei capelli! sorride paolo guardando le sue foto.

Scherzi a parte, mosso dal desiderio di condividere la sua fortuna (che, diciamo la verità, ha costruito) Paolo è ha dedicato molto del suo tempo a diverse attività di volontariato.

In corsia pediatrica, dove si entra in punta di piedi, ma poi si può fare grande festa; in carcere, dove le barriere e le differenze tra detenuti e addetti alla sicurezza possono cadere, se si è disposti ad aprire il cuore all’altro; e nelle RSA.

Paolo ha contribuito alla ristrutturazione di una scuola in Mozambico.

E segnato il goal della vittoria nell’amichevole Italia-Mozambico esultando dalla felicità, ma è tornato a casa ricordandosi che tutti gli italiani avevano le scarpette da calcio lucide e intatte, mentre i mozambicani giocavano a piedi nudi.

Sarà questo il segreto dell’imprenditore con il sorriso?

Forse è come dice lui: fare volontariato è un privilegio che dovremmo concederci tutti perché si riceve molto più di quello che si dà.

Forse essere consapevoli che è possibile far sorridere un bambino malato gonfiando palloncini concede all’uomo la lente corretta per vedere la realtà e la giusta misura delle cose.